I princìpi della cucina ayurvedica si basano su una sapienza risalente ad almeno 5000 anni fa, che contempla e integra armoniosamente salute, alimentazione, benessere ed equilibrio tra mente, corpo e spirito.
Una dieta bilanciata, nella tradizione ayurvedica, non si esprime in termini di grassi, carboidrati, proteine, calorie, vitamine o minerali; bensì tessuti del corpo, livelli idrici e salini, proprietà dei cibi, dosha o energia vitale, gusti, qualità dei cibi e sadhana ovvero l’assimilazione da parte del corpo.
L’Ayurveda non prescrive diete, ma consiglia di mangiare di tutto, con un occhio alla costituzione dosha e con una particolare attenzione ai sapori.
Secondo l’Ayurveda ogni sapore ha un suo effetto sull’organismo.
SAPORE DOLCE: stimola il pancreas, è calmante del carattere e dell’appetito (frutta, lattosio, zucchero di canna, miele, cereali, patate, gli oli e i grassi). Aumenta kapha, diminuisce vata e pitta.
SAPORE ACIDO: stimola le ghiandole gastriche, stimola la secrezione salivare e favorisce il senso di soddisfazione (agrumi, frutti di bosco, fragole, prugne, pomodori, spinaci, vino, yogurt). Aumenta pitta e kapha, diminuisce vata.
SAPORE PICCANTE: stimola il metabolismo, riscalda e purifica (aglio, peperoncino, pepe, cipolle, rafano, ravanelli, prezzemolo, menta, zenzero) Aumenta vata e pitta, diminuisce kapha.
SAPORE SALATO: stimola l’appetito (frutti di mare). Aumenta pitta e kapha, diminuisce vata.
SAPORE AMARO: purifica e depura, stimola il fegato e la cistifellea (melanzane, cicoria, catalogna, invidia, scarola, pompelmi, rabarbaro, cetrioli, tutte le verdure a foglia scura). Aumenta vata, diminuisce pitta e kapha.
L’equilibrio, anche in una dieta, favorisce il ripristino dell’armonia originaria con il creato, la purezza della mente e la predisposizione alla preghiera contemplativa.
E' una importante pratica utilizzata dalla Medicina ayurvedica e che l'Ayurveda consiglia, assieme alla corretta alimentazione, all'adeguato esercizio fisico, un trattamento settimanale di massaggio ayurvedico.